Benvenuti a Guarene! Scopri le tue radici e riscopri la tua terra.
Carissimi discendenti dei coraggiosi emigranti piemontesi,
Le vostre radici affondano in questa terra, ma il destino ha portato i vostri antenati lontano, verso nuove avventure e opportunità. Oggi, vi invitiamo a tornare a casa, a riscoprire le tracce dei vostri avi e a condividere con loro un legame indissolubile.
La vostra terra vi aspetta:
Non importa quanto lontano siate giunti, Guarene non vi ha mai dimenticato. Le colline verdi, i vigneti, i sapori autentici e l’accoglienza calorosa vi attendono. Questo è il vostro ritorno a casa, un abbraccio tra passato e presente.
Vi aspettiamo con gioia e curiosità. Venite a scoprire le vostre radici, a riconnettervi con la vostra storia e a creare nuovi ricordi nel luogo che vi appartiene.
Benvenuti a Guarene, dove il turismo delle radici diventa un viaggio nel tempo e nel cuore.
Questi gli appuntamenti organizzati nell’ambito del progetto del Turismo delle Radici:
13 Luglio, h 21,00 presso Chiesa SS. Annunziata: “A Night at the Opera”, concerto organizzato dall’Orchestra Giovanile da Camera di Guarene e da Alessandro Fanan, giovane Guarenese emigrato da anni negli Stati Uniti.
15 – 29 Luglio presso piazza della Pantalera: 2° Memorial Piero Guarene – Torneo alla Pantalera. Nel corso della metà del secolo scorso, molti emigrati italiani, provenienti proprio dal Piemonte, si sono stabiliti in California. Questi appassionati hanno portato con sé la passione per la pallapugno e hanno creato un campionato dedicato a questo gioco. Le partite si disputarono per un certo periodo di anni, dimostrando quanto forte e identificativo possa essere uno sport tradizionale per chi lo ha conosciuto, vissuto e amato12.
19 Luglio, h 21,00 presso Piazza SS. Annunziata: “Merica”, spettacolo teatrale dell’attore Paolo Tibaldi: una narrazione che tratta la memoria delle radici, un’epopea della povertà – complessa e ramificata –
della civiltà piemontese che fu costretta a un esilio involontario. Voci che parlano di andate e ritorni, di
sogni e radici, di rare vittorie e ripetute sconfitte. A fine Ottocento e inizio Novecento andare in “Merica” voleva dire emigrare all’estero, ovunque ci fosse lavoro e possibilità di fare fortuna. Col tempo la parola “Merica” è servita soprattutto per indicare l’Argentina.