La chiesa di San Rocco era collocata fuori dalla cerchia muraria medioevale di Guarene. La porta di accesso al borgo, denominataPorta Nova o di San Rocco, si apriva proprio di fronte all’attuale chiesa.
La storia della chiesa di San Rocco è legata al culto di San Rocco, santo a cui le comunità del luogo erano particolarmente devote, e che veniva invocato particolarmente nei periodi di pestilenza, per avere la sua protezione.
In seguito alla terribile epidemia, che nel 1631 dimezza la popolazione, gli abitanti di Guarene decidono di erigere una chiesa intitolata al santo come ex voto per essere sopravvissuti alla calamità, nello stesso luogo in cui era presente una piccola edicola votiva intitolata a San Rocco stesso. Per i lavori vengono chiamati i maestri luganesi, abili carpentieri, molto ricercati all’epoca.
Nel corso di pochi anni, l’edificio è completo, almeno per quanto riguarda la struttura esterna, tanto che gli abitanti si riuniscono al suo interno per il consiglio della comunità. Questa chiesa però ha vita breve: completata anche nelle decorazioni interne, già a metà del ‘700 presenta segni di degrado avanzato, dovuto all’uso improprio fatto nel corso degli anni, soprattutto da parte delle truppe militari che ogni tanto trovavano alloggiamento in paese.
All’inizio dell’800, l’edificio viene demolito e ricostruito nella forma attuale: una facciata in mattoni a vista con tipiche linee barocche si innesta su un corpo circolare caratterizzato da una tessitura muraria mista, in pietra e in mattoni.
Attualmente la chiesa viene utilizzata durante la ricorrenza del santo patrono, il 16 agosto. Questa festa, era ed è caratterizzata dalla processione e benedizione del bestiame, di cui il santo è protettore, e dalla distribuzione del pane della carità, noto come “caritone”.