I dormienti

I dormienti – progetto di Hilario Isola  – che consiste nella mitigazione di un muro in cemento armato nel centro storico di Guarene e nella valorizzazione attraverso un intervento di ricerca e arte pubblica. Vincitore del bando Distruzione promosso dalla fondazione CRC.

Ogni muro può essere un limite, un sostegno ma anche una soglia, una zona di passaggio, di attraversamento e costruzione di una memoria collettiva.

Il lavoro site-specific conferisce a un luogo anonimo della cittadina uno spiccato valore architettonico, urbano, e paesaggistico, grazie a un rivestimento di mattoni, tipici del territorio, punteggiato da sei sculture in pietra.

Incastonati tra i mattoni, spiccano i volti di Emilio Cavallero, Libero Porcari, Icilio Ronchi della Rocca, Malvina “Sonia” Garrone, Leonardo Cocito e Gemma, Pasquale Brocca Ferrero, protagonisti della Resistenza partigiana al nazifascismo nelle aree del Roero intorno a Guarene.
La scelta dei volti da parte dell’artista è il risultato della collaborazione con l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza.
Alla base della scelta della tecnica e dei materiali c’è l’intenzione di recuperare l’antica sapienza dei posatori di pietre, la stessa intelligenza della mano che sa scegliere forme e configurare strutture. I volti dei dormienti ridotti a frammenti, riassemblati e collocati negli anfratti del muro di mattoni, riflettono la consapevolezza dell’impossibilità di ricondurre la frammentarietà della storia ad un’unità di senso. Il vuoto tra le pietre diventa metafora di un vuoto culturale che trova nei volti dei protagonisti della Resistenza una possibilità di riscatto, e di riattivazione della memoria.

Il progetto ha visto il coinvolgimento degli studenti del Liceo Artistico Pinot Gallizio di Alba in un workshop teso alla realizzazione di sculture a partire dal materiale relativo alla storia della Resistenza in Piemonte.
La ricostruzione dei volti dei protagonisti della Resistenza, a partire dalle poche, quanto preziose, fotografie del tempo è stata l’occasione per ricostruirne le vicende e coglierne la forza, rendendo la pratica artistica un’occasione per conoscere da vicino una storia lontana nel tempo ma vicina nello spazio.