Sulle pendici della collina guarenese le coltivazioni principali riguardano le viti e le piante da frutta, senza dimenticare i numerosi noccioleti presenti su tutto il territorio che alimentano una buona produzione di nocciole per l’industria alimentare.
Dalle soleggiate vigne si ottengono pregiati vini quali il raffinato e profumato Roero Arneis, il nobile Nebbiolo, il Dolcetto e la robusta Barbera, mentre numerose sono le varietà di frutta prodotte, tra cui spicca la Pera Madernassa. Nella pianura della Frazione Vaccheria predomina invece l’orticoltura, famosa in particolare per i pomodori, i peperoni, l’aglio ed i prelibati cardi, ingredienti fondamentali della tradizionale “Bagna Caoda”.
I dolci
Oltre alla tradizionale Torta di Nocciole, da gustare accompagnata da crema di zabajone al moscato, ed ai vari dolci legati alla nocciola, vanno ricordate le specialità che vedono la frutta come protagonista.
Dalle pesche innaffiate di Arneìs oppure di frizzante Birbèt, alle crostate di frutta e le prelibate torte di pera Madernassa, frutto che, cotto nel vino e servito freddo, costituisce da solo un ottimo dessert.
La Pera Madernassa
La Pera Madernassa è coltivata nell’Albese e nel Cuneese, nella Val Grana, fin dal secolo scorso.
Ha avuto origine in un appezzamento della Cascina Gavello della Borgata Madernassa, allora nel Comune di Guarene, situata a metà circa di una collina esposta a levante tra i paesi di Guarene e Castagnito. La pianta madre risale al 1784 ca. e, in un primo tempo, questa varietà fu conosciuta col nome Gavello, ma in seguito fu indicata col nome Madernassa. La maggior diffusione è avvenuta negli ultimi 30 anni in seguito alla continua richiesta da parte dei mercati esteri, specie di quello inglese. La zona dove più intensamente si coltiva è la sinistra del Tanaro nelle colline dei comuni di Canale, di Castagnito, di Guarene in cui la produzione è di circa 5000 qt. in 70 giornate e coinvolge oltre 30 produttori. In tutto il cuneese si trova sovente in coltura promiscua, consociata alla vite, e in pereti specializzati di discreta ampiezza. Anche fuori dalla provincia si è diffusa e impianti di una certa consistenza si annoverano nel Canavese e in Emilia. Questo frutto è caratterizzato da una notevole rusticità e da una buona fertilità.
È particolarmente adatto ad essere cotto per il suo caratteristico sapore e per la sua elevata ricchezza zuccherina. La forma del frutto è piriforme, lievemente appiattita all’estremità, di grandezza media. Il colore dell’epidermide è verdastro con sfumature a volte rossastre a volte grigio marrone, a seconda del terreno in cui si trova; la polpa è compatta.
La raccolta ha inizio normalmente ai primi di ottobre e termina verso la fine. Si presta assai bene ad essere conservata e trasportata. Ancora oggi, come un tempo, molte massaie cucinano nei loro “putagè” (forni a legna) le loro teglie di pere madernassa. Sono state avviate le pratiche per ottenere la D.O.P. (Denominazione di origine protetta), un riconoscimento che è sinonimo di antichissima tradizione e di grandissima identità di un prodotto e della sua zona di origine.
Le Ricette
- 3 kg di Pere Madernassa
- 4 uova intere
- 1,5 hg. amaretti sbriciolati
- 1 hg di polvere di cioccolato
- 1 cucchiaio di cacao in polvere
- 4 cucchiai di zucchero
- 1 limone
- 1 cucchiaio di rhum
- burro
Far cuocere le pere intere in forno e passare il tutto nel passaverdure, togliendo il torsolo. Mettere la polpa in una terrina ed aggiungere le uova, gli amaretti, la polvere di cioccolato con il cacao, lo zucchero, la buccia di limone grattuggiata ed il rhum a piacere.
Mescolare bene tutti gli ingredienti e distendere l’impasto in una teglia da forno.
Livellare bene ed aggiungere fiocchetti di burro.
Cuocere per 50 minuti a temperatura di 180° fino a che i bordi della torta non si stacchino dalle pareti della teglia.
- 1 kg di farina
- 2 uova intere
- 4 tuorli d’uovo
- 500 hg di zucchero
- 500 hg di burro
- 250 hg di farina da polenta
Mescolare zucchero, uova, burro e farina.
Cuocere le pere tagliate a fette nel vino secondo la tradizionale ricetta. Dopo averle scolate e una volta asciutte metterle in uno stampo foderato di burro insieme con l’impasto.
Cuocere in forno a 250 gr. per mezz’ora.
Raffreddare e servire a fette.
Disporle su un piatto cospargendole di zucchero a velo oppure, per i più golosi, di cioccolato fondente.
Servire fredde (calde potrebbero avere qualche effetto… secondario!!)
Non buttate via lo sciroppo che rimane: va utilizzato nelle prossime preparazioni, che acquisteranno sempre maggior sapore.